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Ortocheratologia: la pratica non invasiva che cura i difetti visivi

person Autore: OtticaLucciola Pubblicato:

Come curare i difetti della vista senza sforzo mentre dormi

La miopia è considerata l’ametropia più comune tra i disturbi visivi dell’essere umano. In molti pensano che questo disturbo, poiché causa una visione sfuocata, si possa correggere semplicemente con una prescrizione appropriata. Ma non è sempre così: essa può progredire nel tempo, raggiungere valori elevati e trasformarsi da difetto visivo in una vera e propria patologia con gravi conseguenze.Grazie agli studi in questo settore, la scienza è giunta ad una nuova metodologia che prende il nome di ortocheratolgia, specifica nella cura della miopia in quanto può aiutare a ridurre il valore di tale disturbo visivo.

Il trattamento consiste nell’applicazione di lenti rigide o gas permeabili durante le ore notturne. Queste lenti modificano la morfologia della cornea per un certo periodo di tempo in modo tale da garantire al portatore una visione corretta durante tutta la giornata successiva. Vediamo più in dettaglio in cosa consiste la pratica dell’ortocheratologia.

La nascita del metodo scientifico

La tecnica ortocheratologica o applicazione orto – K è stata impiegata fin dal lontano 1960 negli Stati Uniti da Jeorge Jessen, il quale è stato non solo un optometrista ma anche un pioniere delle lenti a contatto. Il dottor Jessen è stato il primo a cercare di cambiare il valore della miopia refrattiva grazie all’uso di lenti a contatto rigide impiegando una tecnica chiamata Ortofocus. Tali innovazioni nel settore della vista, trae origine da studi effettuati da Robert Morrison nel 1956: dai suoi elaborati si evidenziò che i 1000 giovani, corretti con lenti a contatto rigide più piatte rispetto a quelle sino ad allora utilizzate, non presentavano progressione miopica. Ma nonostante i risultati evidenti derivanti da questi sperimenti, per più di vent’anni l’ortocheratologia non ha ricevuto un riconoscimento ufficiale come effettiva cura per i problemi visivi derivanti dalla miopia. Ad oggi è invece uno dei trattamenti più utilizzati per correggere la miopia senza ricorrere all’intervento chirurgico che permette, con una tecnica non invasiva, di raggiungere ottimi risultati.

Le fasi della visita ortocheratologica

L’ortocheratologia consiste nell’uso di lenti a contatto gas permeabili con geometrie specifiche per rimodellare la superficie corneale al fine di ottenere una diminuzione di profondità sagittale apicale (appiattimento) della cornea, riducendo o eliminando del tutto la necessità di una correzione miopica, attraverso l’uso notturno continuato di queste lenti.

Esaminiamo il processo applicativo generale attraverso queste fasi (le prime tre interessano il processo applicativo, mentre le ultime due riguardano l’adattamento delle lenti):

Fase 1 – In questa fase avviene la scelta della lente iniziale attraverso un nomogramma o uno specifico software.

Fase 2 – Nella seconda fase avviene ha luogo la valutazione della lente di prova dopo un periodo che va dai 10 ai 30 minuti dall’applicazione. In questo caso, l’optometrista può valutare se il portatore delle lenti ha un reale effetto di appiattimento e se risulta essere idoneo al trattamento.

Fase 3 – A questo punto, si procede con un’ulteriore verifica durante la quale l’optometrista valuterà il risultato dopo 4 o 6 ore dall’applicazione delle lenti sull’occhio del portatore.

Fase 4 – Durante questa fase, l’optometrista spiega come portare le lenti nel corso della prima notte, per poi procedere ad una valutazione di queste tre caratteristiche fondamentali per l’ortocheratologia:

- Centratura: se le lenti risultano decentrate non produrranno l’effetto desiderato.

- Movimento: le lenti dovrebbero muoversi di 1-2 mm con l’ammiccamento. Se ciò non avvenisse, dovranno essere sostituite con un paio più piatto.

- Pattern fluoresceinico: questa fase consiste nel notare la dimensione e la forma del deposito lacrimale, il movimento delle lenti, nell’osservare eventuali segni di adesione delle lenti, il serbatoio lacrimale, se le lenti appaiono più strette e l’eventuale presenza di punteggiature (dato che una lente ben applicata non dovrebbe causare punteggiature).

Fase 5 – Quest’ultima fase consiste nella valutazione della visione senza l’applicazione di nessun ausilio, nell’eseguire una rifrazione e, infine, una topografia corneale al fine di determinare i cambiamenti nella forma della cornea.

I benefici dell’ortocheratologia

Di seguito troverai i principali vantaggi derivanti dalla scelta di affidarsi al trattamento ortocheratologico per la cura della miopia. Infatti, grazie all’ortocheratologia beneficerai di: - un miglioramento della visione senza chirurgia laser;

- miglioramento della visione senza l’uso di occhiali o lenti durante tutta la durata della giornata e fin dai primi giorni di applicazione;

- l’ortocheratologia è adatta a tutte le età;

- se si pratica sport, si può beneficiare di libertà e movimento senza l’uso di dispositivi;

- previene la progressione miopica;

Hai ancora dubbi? Ecco le risposte ad alcune domande più frequenti

Come agiscono le lenti per ortocheratologia?

Le lenti per Orto – K sono progettate per rimodellare progressivamente la superficie centrale della cornea, con un effetto simile a quello che si ottiene con il trattamento laser in soggetti miopi. Tuttavia, contrariamente al trattamento laser, l’effetto dell’ortocheratologia è temporaneo e reversibile.

Quanto è sicura l’ortocheratologia?

L’ortocheratologia è molto sicura quando le lenti sono correttamente applicate e gestite in maniera appropriata. Molte persone sono state capaci di eliminare la loro dipendenza dagli occhiali o dalle lenti a contatto standard senza effetti collaterali.

L’ortocheratologia può aiutare bambini e adolescenti?

Sì, questa metodologia è utilizzata per rallentare la miopia o ritardarne la progressione e per correggere errori refrattivi.

Queste lenti sono confortevoli durante la notte?

Sì, sono sorprendentemente confortevoli. La maggior parte dei portatori non ne percepiscono la presenza negli occhi, già qualche minuto dopo averle indossate.

Quanto tempo occorre al trattamento per stabilizzarsi e cominciare a vedere correttamente durante il giorno?

Generalmente occorrono dalle quattro alle sette notti consecutive di uso delle lenti, tenendo comunque in considerazione le varabili personali di adattamento all’ortocheratologia.

Per avere maggiori informazioni a riguardo, prenota una visita specialistica con l’optometrista Bruno Lucciola nel nostro centro specializzato e beneficia di un metodo non invasivo per curare il difetto visivo derivante dalla miopia.

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